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😃I testi dei Pupazzoni: "Una giornata a Civitella Alfedena".

  • Immagine del redattore: classe IIB
    classe IIB
  • 30 nov 2018
  • Tempo di lettura: 2 min

Ciao ragazzi, oggi sono davvero felice perché sto per raccontarvi la gita che abbiamo fatto giovedì a Civitella Alfedena.

Tutto è cominciato con il “pazzo viaggio”che abbiamo fatto sul pullman, gente che diceva: “ Un cavallo!”, gente che urlava: “Una mucca, una pecora!”, o altre frasi del genere.




Appena arrivati, ad accoglierci, c’era la nostra fantastica Antonella, che con pazienza sopportava noi “pupazzoni” che in quel momento eravamo un po’ confusionari.

Come prima cosa abbiamo intervistato un pastore un po’ vecchietto che, però, dimostrava la forza di un giovane virgulto.

Lui ci ha spiegato la sua vita da pastore che mi ha affascinato in modo indescrivibile; attenzione, lascio insinuare a chiunque che questo mestiere sia brutto, ma in quel periodo era uno dei lavori meglio pagati, come da lui riferito.

Finita l’intervista siamo andati al museo del lupo dove abbiamo scoperto ogni minima sfaccettatura di questa bellissima specie che però l’uomo continua a cacciare.

Abbiamo, inoltre, conosciuto due splendidi lupetti: Dacia e Bufera.

Questi fantastici amici a quattro zampe sono tenuti in un’area protetta e vengono nutriti dal custode.

La cosa che mi affascina di loro è il colore del pelo, che si presenta marroncino e giallastro.

Altri esemplari che abbiamo conosciuto sono: il coyote (canis latrans), la volpe (vulpes vulpes) e lo sciacallo (canis aureus).

Alla fine del nostro giro nel Museo del lupo siamo arrivati al negozio di oggetti tipici in legno, dove ognuno di noi ha comprato qualcosa, dalle penne alle casette per gli uccelli.

Il pranzo… momento cruciale in cui tutti abbiamo tirato fuori dagli zainetti panini così grandi da poter sfamare un’intera città.

Il nostro viaggio è continuato con una passeggiata in montagna, all’insegna della natura incontaminata e del silenzio, durante la quale siamo rimasti stupefatti dalla bellezza e dalla maestosità della “conchiglia” di montagne che ci abbracciava.

Al termine del viaggio tutti noi abbiamo compreso una regola importante, ossia quella di sapere apprezzare il territorio che ci circonda con rispetto, senza distruggerlo.

Testo: Giuseppe Radichetti

Video: Prof Lolli

Immagine: Antonella Ciarletta



 
 
 

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